Domande di oggi

01/02/2016

È vero che gli Americani votano poco?


Le elezioni che porranno fine agli otto anni di amministrazione Obama si terranno l’8 novembre 2016. Le consultazioni si tengono in un giorno solo: il cosiddetto Election Day. Cadono, come di consuetudine, il martedì successivo al primo lunedì di novembre. Ecco come funziona la grande macchina delle presidenziali.

 

«Come funziona il sistema elettorale: caucus, grandi elettori ed Election Day», www.ilfattoquotidiano.it, 1 febbraio 2016

 

 

La risposta in un pixel

 

«Quando si parla di astensionismo uno degli esempi più frequenti riguarda la bassa percentuale di votanti negli Stati Uniti d’America, persino nelle elezioni più importanti, quelle presidenziali. Il dato di afflusso alle urne al quale si fa riferimento, all’incirca 50 per cento, è sostanzialmente fuorviante e non comunica le informazioni essenziali. Quella percentuale viene infatti calcolata sulla totalità degli americani che godono del diritto di voto, ma una percentuale consistente di loro non può esercitarlo a meno che non si iscriva personalmente, ovvero si registri laddove intende votare. L’operazione è difficile e non riesce, per un insieme di ragioni, a circa il 25-30 per cento dell’elettorato. Dunque, ricalcolando la percentuali dei votanti sugli elettori effettivamente registrati, il tasso di partecipazione alle elezioni presidenziali USA fluttua dal 60 al 70 per cento ovvero si situa piuttosto vicino a quello della maggioranza delle democrazie occidentali. Incidentalmente, è persino una percentuale chiaramente superiore a quella degli elettori europei quando nel 2014 andarono a votare per il Parlamento europeo soltanto il 42,54 per cento di loro (la percentuale complessiva maschera differenze cruciali fra il Belgio, 89,6 percento, e la Slovacchia, 13,1 per cento). L’opportuno ricalcolo delle percentuali USA non esime né gli studiosi né gli uomini politici americani dall’interrogarsi sul perché decine di milioni di potenziali elettori non riescano a registrarsi e neppure cerchino di farlo, e sul perché, in particolare, i democratici, che potrebbero trarre vantaggio da un più alto afflusso alle urne, non si impegnino più a fondo per convincere i loro potenziali elettori a registrarsi e a votare/votarli.»

 

Per saperne di più: Pixel Politica e istituzioni

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