Dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008, i leader politici europei hanno fatto a gara per proteggere il proprio sistema bancario, ciascuno per conto suo. Una soluzione a livello europeo ci avrebbe risparmiato quello che, di lì a due anni, si sarebbe trasformato nella crisi dell’eurozona. Quando la crisi è scoppiata, i leader europei si sono trovati impreparati a gestirla e hanno fatto il minimo indispensabile: hanno creato il meccanismo di stabilità europeo, e l’unione bancaria, tale solo di nome. Difatti si tratta di un’unione bancaria senza assicurazione dei depositi e senza un fiscal backstop, ovvero un prestatore di ultima istanza. La zona euro rimane ancora oggi lontanissima dall’unione politica, come d’altronde è sempre stata.
Wolfgang Münchau, «Un’Europa senza Londra. Le molte conseguenze di una scelta difficile», Corriere della Sera, 1 marzo 2016.
La risposta in un pixel
«In tema di differenze tra BCE e FED, spesso si sostiene che una di esse si manifesterebbe rispetto alla capacità di agire come prestatore di ultima istanza. Questa funzione consiste, essenzialmente, nell’assicurare liquidità al sistema bancario e finanziario in caso di difficoltà, e si concretizza anche nell’impedire il fallimento di banche o istituti finanziari, spesso considerati troppo grandi per appunto fallire. Il punto più controverso è però quello relativo alla possibilità di acquistare titoli del debito pubblico di stati membri, allo scopo di evitare difficoltà finanziarie non soltanto a questi ultimi ma anche ad altri stati membri dell’unione monetaria.
I Trattati europei non impediscono alla BCE di acquistare i titoli obbligazionari di banche e istituti finanziari, ma le fanno divieto di sottoscrivere i titoli del debito degli stati membri. Si è sostenuto che questo divieto marchi una significativa differenza rispetto alla FED. La realtà è, però, piuttosto diversa.
La FED tratta i titoli del debito del governo federale, non quelli dei singoli stati. Essa non è mai intervenuta in soccorso degli stati in difficoltà, con l’eccezione dell’Arkansas durante la crisi degli anni Trenta. Dunque, la differenza fondamentale con la BCE riguarda il fatto che in Europa non esiste un debito federale ma soltanto quello dei singoli stati. La FED acquista titoli del debito pubblico federale che in Europa non esistono. Pertanto, la BCE potrebbe trattare soltanto i titoli degli stati membri dell’Eurozona e questo essa ha fatto in alcuni casi, curandosi di non incorrere nel divieto di finanziare il loro debito pubblico.»
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