C’è una mano invisibile che si cela alle spalle della classe politica dirigente, una schiera di specialisti di una disinformazione volontaria che plasmano la mente e la mediaticità del politico: sono gli «spin doctors», ossia gli addetti ai lavori delle campagne elettorali permanenti.
Quella degli spin doctor non è ancora riconosciuta come una professione vera e propria, benché i campaign managers esistano già dai tempi di Roosevelt quando si occupavano di analizzare i sondaggi elettorali per conto del presidente…
Marilisa Spalatino, «La campagna elettorale “permanente”: gli spin doctor», www.lacittafutura.it, 7 febbraio, 2015.
La risposta in un pixel
«Nel V secolo a.C., nel momento di massimo splendore della democrazia ateniese, l’uso pubblico del linguaggio diventa uno strumento essenziale in politica. Una nuova classe di insegnanti – l’equivalente degli attuali spin doctors, coach o esperti di comunicazione – conquista la città di Atene, guadagnando una visibilità e una celebrità mai viste prima e prodigando insegnamenti a pagamento per imparare ad affrontare l’agone politico.
Sapienti quasi tutti non di nobile origine, esponenti dunque di una nuova classe sociale emergente, i sofisti sbarcano ad Atene da varie province per insegnare l’arte della retorica alla nuova classe dirigente, consapevole dell’importanza del discorso a fini politici. Filosofi di formazione, capaci di sofisticate argomentazioni a sostegno di qualsiasi affermazione, i sofisti sono da un lato il simbolo della «rivoluzione linguistica» del pensiero filosofico della Grecia Antica e dall’altro i loro maggiori critici, sostenendo che il potere del linguaggio va ben al di là del suo ruolo di “vestale della verità”».
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