Domande di oggi

23/04/2016

Perché l’accordo Cop21 è considerato storico?


A quattro mesi dallo storico accordo sul clima raggiunto a Parigi, i leader del mondo si sono riuniti al Palazzo di Vetro dell’Onu per apporre la propria firma al documento e dare così inizio alla sua attuazione: un numero record di 175 Paesi ha siglato il testo. “Un messaggio di speranza per le future generazioni”, hanno sottolineato molti leader in Assemblea Generale.

«Clima, 175 Paesi firmano all’Onu l’accordo Cop21: “Segnale di speranza per il futuro”», www.ilfattoquotidiano.it, 23 aprile 2016

 

 

La risposta in un pixel

 

«Secondo i teorici del global warming, l’uomo attraverso le grandi emissioni di gas serra (soprattutto di CO2 e metano) e responsabile di gran parte del periodo di riscaldamento che sta attraversando oggi la Terra. È noto che la combustione di fonti energetiche fossili, come il carbone e il petrolio, produce grandi quantità di anidride carbonica che, trasferite nell’atmosfera, avvolgono la Terra intrappolando il calore. Il risultato è un innalzamento anomalo e pertanto dannoso della temperatura globale: il cosiddetto «effetto serra», che fa sì che la temperatura della Terra sia più calda di quanto lo sarebbe senza la presenza di questi gas.

La questione, molto controversa tra gli addetti ai lavori, fu discussa nella Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, in cui oltre a definire la nozione di sviluppo sostenibile si elaborarono principi guida che prevedevano il mantenimento dell’emissione dei gas a effetto serra ai livelli del 1990. Nella riunione tenutasi in Giappone nel 1997 fu adottato il Protocollo di Kyōto, sottoscritto da più di 160 paesi. Esso prevedeva l’obbligo per i paesi industrializzati di ridurre le emissioni di elementi inquinanti in una misura non inferiore al 5 per cento rispetto alle emissioni registrate nel 1990 nel periodo 2008-2012. Erano esentati da questo obbligo i paesi in via di sviluppo, al fine di non ostacolarne la crescita economica. Il protocollo è entrato in vigore nel 2005. Con le successive conferenze di Copenaghen (2009) e di Cancun (2010) non si è riusciti a negoziare un nuovo protocollo che subentri a quello di Kyōto a termine nel 2012.

L‘obiettivo era di raggiungere nuovi accordi più adatti ai tempi e nel contempo coinvolgere due giganti demografici ed economie ad alta crescita come Cina e India. Positivamente è stata valutata sia dalla stampa internazionale sia dai maggiori governi la conferenza mondiale sul clima tenutasi a Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015. L’accordo è stato firmato da tutti i paesi partecipanti, che pertanto s’impegnano a mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi e a compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi. Esso e stato definito «storico» dal New York Times (ma anche da altre prestigiose testate), soprattutto perché è stato sottoscritto anche dai paesi emergenti, in prima fila Cina e India, che per decenni hanno guidato l’opposizione nell’ambito di queste sessioni negoziali annuali. Significativamente, l’accordo prevede il versamento annuale di 100 miliardi di dollari ai paesi meno sviluppati proprio per aiutarli a utilizzare fonti di energia meno inquinanti.»

 

Per saperne di più: Pixel Relazioni internazionali

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